Fine del primo atto della «Traviata» all’Opéra Bastille di Parigi, Violetta (Ermonela Jaho) appena finito di cantare «Sempre libera degg’io / Folleggiar di gioia in gioia...» davanti a una donna in niqab di colore tenue, seduta in prima fila, accanto al marito. Si chiude il sipario, e prima che l’opera di Verdi ricominci, dietro le quinte i coristi protestano. Manderanno a monte la rappresentazione, se la donna non si toglie il velo islamico che le copre tutto il volto tranne gli occhi. È la prima volta che succede in un teatro, da quando l’11 aprile 2011 la Francia ha approvato la legge che vieta il burqa (velo integrale con una sorta di griglia di tessuto sul volto) e il niqab (una fessura lasciata sugli occhi) nei luoghi pubblici. La donna è una turista del Golfo, per avere quei posti appena dietro all’orchestra lei e il marito hanno prenotato molti mesi prima e pagato 231 euro a testa. Durante il primo atto il suo volto coperto è stato inevitabilmente inquadrato, e più volte, dalle telecamere interne, assieme ai gesti del direttore, e proiettato sui maxi-schermi del teatro. Il vicedirettore dell’Opéra, Jean-Philippe Thiellay, dice che l’errore è stato compiuto subito, all’ingresso, quando la signora è stata lasciata entrare. La legge francese stabilisce che «nessuno può, nello spazio pubblico, portare una tenuta destinata a dissimulare il volto. Sono in particolare proibiti passamontagna, veli integrali, maschere o qualsiasi altro accessorio o capo d’abbigliamento destinato a nascondere il viso».
Vedi in: Opéra de Paris e il velo islamico
INC News, 20/10/2014
No comments:
Post a Comment