Paese che vai, Italia che trovi (quella vera e bella!)
Nel cercare di arrivare ad un indirizzo, usando il fantomatico Tom-Tom, finisco a trovarmi in Miami Gulf Stream senza capire come ci fossi arrivato, visto che il navigatore non mi segnalava questo centro commerciale.
Ben soddisfatto di aver visto cose nuove (finalmente) della periferia di Miami, mi sono addentrato nelle viuzze che lo compongono e visitato i suoi negozi, bars, ristoranti, gelaterie. In pratica non e’ altro che il vecchio ippodromo ristrutturato, ma l’operazione (sicuramente non costata poco) ha avuto il suo effetto: centro commerciale elegante, funzionale, con negozi che espongono moltissimi prodotti italiani ad un prezzo competitivo davvero.
Nell’avventurarmi in queste viuzze molto carine, la giornata calda e afosa mi suggeriva un gelato o una bibita fresca e di li’ a pochi passi notai un bar-caffe’ italiano; cosi’, preso dalla curiosita’, entrai.
Ambiente semplice e sobrio ma elegante allo stesso tempo, spazioso quanto necessario all’interno, molti tavoli all’esterno. Osservai immediatamente la presenza di vini e prodotti artigianali pregiati oltre alla simpatia del gestore e del personale ad accogliere il cliente.
Marco, ex pugile olimpionico, proveniente dalle Marche, emigro’ anni fa in Florida e dopo parecchi sacrifici riusci’ ad aprire, assieme alla compagna di origine russa, il locale che stavo visitando, in societa’ con un altro italiano. Pizzaiolo e cuoco italiani, cassiera e barista giovani ragazze locali che insieme danno il piacere di stare in un ristorante come se si fosse a casa. Non riuscii a trattenere la fame e rimasi a pranzo da loro, godendomi –finalmente-un pranzo degno di ogni rispetto e ad un costo estremamente competitive, considerando la qualita’ del prodotto che consumavo. Piatti molto italiani, presentati con semplicita’ elengante e con costante attenzione del personale, cosa rarissima a Miami. Intervistato sulla sua venuta in Florida, ho potuto apprezzare l’esistenza a tutt’oggi di veri imprenditori del nostro Paesello, che per nulla intimoriti dall’essere italiani di seconda serie (la prima serie e‘ quella Berlusconiana, come si sa’!), hanno saputo dare un calcio al passato e guardare con fermezza al futuro, mantenendo salde le radici della sana e varia cucina italiana, mostrando al Mondo Americano che i nostri prodotti e i nostri cuochi non sono secondi a nessuno.
Ho potuto osservare, stando nel locale per diverse ore, che nei due anni di lavoro sodo, Marco e la sua banda hanno saputo farsi accettare e farsi voler bene da moltissimi e questo e’ di premio per un uomo che ha saputo credere in se stesso e nella attivita’ commerciale della ristorazione.
A Marco e a tutti i suoi un augurio di continuare cosi’ per lunghi anni.
Da Miami (Fl), Mikhail Lermontov