I russi in preda al panico da rublo non hanno fatto incetta solo di iPhone 6 e cucine Ikea. Nei supermercati è allarme per il grano saraceno. Spesso sugli scaffali dei cereali non si trova, e il suo prezzo è salito così vertiginosamente da aver costretto l’Antitrust ad ammonire i produttori. Un mistero politico-economico-gastronomico. Il grano saraceno – detto in russo “greco” o familiarmente “grechka” - bollito e servito con burro oppure affogato nel latte, è una delle più diffuse “kasha”, il tipico piatto russo. E non rischia di esaurirsi. Il raccolto è stato più abbondante dell’anno scorso, e il fatto che la Russia sia il principale produttore e consumatore mondiale di questo cereale lo rende immune ai rischi di sanzioni e contro-sanzioni. Eppure questo alimento umile, il classico contorno povero delle mense scolastiche, il cibo dei pensionati e delle famiglie povere che non appare quasi mai nei menù dei ristoranti chic e sulle tavole della nuova borghesia in lutto per il parmigiano e il fois gras sotto embargo, sta vivendo un boom senza precedenti.
vedi articolo in: Grano saraceno
INC News, 22/12/2014 - vi La Stampa