Irina Dovgan è una signora di 52 anni. Prima della crisi ucraina gestiva un salone di bellezza nella sua piccola città, Yasinovataya, non lontana da Donetsk. Poi ha deciso di appoggiare l'esercito di Kiev, di raccogliere fondi in sostegno dei soldati e diventare per loro un'attivista sui social. Ha scattato delle foto con il suo tablet, per spiegare ai donatori cosa facesse con quel denaro (comprava cibo e abiti puliti per i militari). Le immagini sono circolate anche sugli account sbagliati. E per lei è iniziata quasi la fine.
I ribelli separatisti filo-russi sono andati a cercarla a casa. L'hanno bloccata in giardino, dove stava innaffiando i fiori. Accusandola di essere una spia, l'hanno bendata, interrogata, torturata, le hanno puntato un grilletto alla tempia, hanno esploso in aria dei colpi mentre lei li implorava di ucciderla, ma senza mai ammettere di essere altro da quello che aveva già raccontato di sé. Quindi hanno deciso di avvolgerla in una bandiera ucraina ed esplorla in piazza a Donetsk, con in mano un cartello su cui c'era scritto "Ho fatto uccidere i vostri figli". E l'hanno lasciata legata ad un palo, perché la gente potesse fare di lei quel che più le piaceva.
Rotterdam, 03/09/2014-INC News
I ribelli separatisti filo-russi sono andati a cercarla a casa. L'hanno bloccata in giardino, dove stava innaffiando i fiori. Accusandola di essere una spia, l'hanno bendata, interrogata, torturata, le hanno puntato un grilletto alla tempia, hanno esploso in aria dei colpi mentre lei li implorava di ucciderla, ma senza mai ammettere di essere altro da quello che aveva già raccontato di sé. Quindi hanno deciso di avvolgerla in una bandiera ucraina ed esplorla in piazza a Donetsk, con in mano un cartello su cui c'era scritto "Ho fatto uccidere i vostri figli". E l'hanno lasciata legata ad un palo, perché la gente potesse fare di lei quel che più le piaceva.
Rotterdam, 03/09/2014-INC News
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