ENI e Descalzi
Tira davvero una brutta aria qui a Metanopoli, dove Enrico Mattei concepì la sua città-azienda di vetrocemento prima ancora che le marcite venissero solcate dall'Autostrada del Sole. Da sempre l'uomo-prodotto Descalzi era insediato un poco più in là, nelle palazzine dell'Agip, dove, confida sempre agli amici, "in 9 anni Scaroni non ha messo mai il naso". Nominato da Renzi al vertice del colosso petrolifero, si è dovuto trasferire al dodicesimo piano del primo palazzo, quello disegnato dall'architetto olivettiano Marcello Nizzoli. Tira una brutta aria perché nonostante Descalzi abbia smantellato le strutture direzionali del predecessore, a cominciare dal settore comunicazione affidato a Stefano Lucchini con un budget di centinaia di milioni, tuttora uomini e donne della gestione precedente occupano posizioni-chiave, e la fiducia reciproca è andata a farsi benedire. Uno dei nuovi consiglieri d'amministrazione, l'indipendente, Luigi Zingales, ha considerato "temeraria" la difesa pubblica di Descalzi attuata dal premier. Nei giorni scorsi voleva rassegnare le dimissioni, lo hanno dissuaso. Si paventano conseguenze pesanti da parte delle autorità governative e dalla Sec degli Stati Uniti, già in passato rivelatesi severissime in materia di corruzione internazionale.
INC News, 21/09/2014-via Repubblica
Tira davvero una brutta aria qui a Metanopoli, dove Enrico Mattei concepì la sua città-azienda di vetrocemento prima ancora che le marcite venissero solcate dall'Autostrada del Sole. Da sempre l'uomo-prodotto Descalzi era insediato un poco più in là, nelle palazzine dell'Agip, dove, confida sempre agli amici, "in 9 anni Scaroni non ha messo mai il naso". Nominato da Renzi al vertice del colosso petrolifero, si è dovuto trasferire al dodicesimo piano del primo palazzo, quello disegnato dall'architetto olivettiano Marcello Nizzoli. Tira una brutta aria perché nonostante Descalzi abbia smantellato le strutture direzionali del predecessore, a cominciare dal settore comunicazione affidato a Stefano Lucchini con un budget di centinaia di milioni, tuttora uomini e donne della gestione precedente occupano posizioni-chiave, e la fiducia reciproca è andata a farsi benedire. Uno dei nuovi consiglieri d'amministrazione, l'indipendente, Luigi Zingales, ha considerato "temeraria" la difesa pubblica di Descalzi attuata dal premier. Nei giorni scorsi voleva rassegnare le dimissioni, lo hanno dissuaso. Si paventano conseguenze pesanti da parte delle autorità governative e dalla Sec degli Stati Uniti, già in passato rivelatesi severissime in materia di corruzione internazionale.
INC News, 21/09/2014-via Repubblica
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