La Svezia al voto
Non c'e' solo la Scozia che deve votare, in questi giorni. La Svezia domani vota il nuovo governo .
Stoccolma ha cambiato vestito: mille occhi e mille slogan tappezzano i muri della capitale svedese, replicati all’infinito in tutta la città. Sono gli sguardi e le promesse dei candidati alle elezioni politiche che, a poche ore dall’apertura dei seggi, lanciano gli ultimi appelli ai nove milioni di elettori che domani dovranno scegliere il nuovo governo. Dopo una campagna tesa e densa di colpi di scena il Paese sembra pronto a ridare fiducia alla socialdemocrazia e a voltare le spalle a otto anni di governo di centrodestra. Il premier uscente Reinfeldt lascia il Paese in forte crescita economica, tasse basse e occupazione da record, con un boom di prosperità e consumi che hanno trasformato la patria del socialismo e delle tasse da capogiro alla stella dell’economia europea, con rating a tripla A, start up del calibro di Spotify ed espansione record di giganti come Ikea e H&M. Ma in queste frenetiche ore pre elettorali la paura viene dall’estrema destra e dal risultato che il partito populista e ultranazionalista potrebbe conquistare: i Democratici Svedesi potrebbero conquistare il 10% diventando così la terza forza politica del Paese, riuscendo, tra l’altro, a sparigliare le carte anche tra i due blocchi tradizionali - il centro sinistra avrebbe il 46% e il centrodestra il 39% - che non otterrebbero la maggioranza assoluta in Parlamento.
INC News, 14/09/2014-via La Stampa
Non c'e' solo la Scozia che deve votare, in questi giorni. La Svezia domani vota il nuovo governo .
Stoccolma ha cambiato vestito: mille occhi e mille slogan tappezzano i muri della capitale svedese, replicati all’infinito in tutta la città. Sono gli sguardi e le promesse dei candidati alle elezioni politiche che, a poche ore dall’apertura dei seggi, lanciano gli ultimi appelli ai nove milioni di elettori che domani dovranno scegliere il nuovo governo. Dopo una campagna tesa e densa di colpi di scena il Paese sembra pronto a ridare fiducia alla socialdemocrazia e a voltare le spalle a otto anni di governo di centrodestra. Il premier uscente Reinfeldt lascia il Paese in forte crescita economica, tasse basse e occupazione da record, con un boom di prosperità e consumi che hanno trasformato la patria del socialismo e delle tasse da capogiro alla stella dell’economia europea, con rating a tripla A, start up del calibro di Spotify ed espansione record di giganti come Ikea e H&M. Ma in queste frenetiche ore pre elettorali la paura viene dall’estrema destra e dal risultato che il partito populista e ultranazionalista potrebbe conquistare: i Democratici Svedesi potrebbero conquistare il 10% diventando così la terza forza politica del Paese, riuscendo, tra l’altro, a sparigliare le carte anche tra i due blocchi tradizionali - il centro sinistra avrebbe il 46% e il centrodestra il 39% - che non otterrebbero la maggioranza assoluta in Parlamento.
INC News, 14/09/2014-via La Stampa
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