Quando ero giovane ricordo che si correva per le strade o
nei parchi a giocare ai “cobboys e indiani”, con pistole di cartone o ad acqua,
dicendo “Bang, sei morto”…Allora si giocava e basta. Era un gioco derivato dalle
esperienze visive nel vedere films americani sulla vita dei cowboys e degli
indiani, un modo come un altro per giocare, per esprimere se stessi. Oggi non
ci sono piu’ gli indiani ne’ i cowboys e
lo stereotio americano e’ decisamente cambiato, dandoci alta tecnologia per giocare in modo
piu’ sofisticato e violento, e social
network per tenerci lontani uno dall’altro senza poter avere un contatto un
poco piu’ umano come un tempo.
Forse in questa ottica si inserisce il discorso sull’uso
estremamente facile delle armi in America, e di conseguenza dell’eccezionale numero
di delitti che avvengono nel Paese a stele e strisce. Se comperare una pistola calibro
32 con silenziatore e’ semplice come
comperare un gelato, significa che la concessione al delitto e’ permessa e che
quindi parrebbe strano che si debbano fare controlli straordinari delle persone che entrano nel Paese, quando
poi probabilmente le stesse persone compiono stragi come quella mancata a Los
Angeles di recente. Qualche cosa secondo me non funziona nella sicurezza
nazionale, in America. Si dovrebbero mettere ferree limitazioni all’acquisto ma
anche all’uso delle armi, perche’ non mi farebbe del tutto specie sentire che
un bambino si e’ regalato un Kalashnikov per andare a rapinare una banca….L’America
e’ sempre stata oggetto di culto da imitare, ma se tutti imitassimo questo loro
costume allora in Sicilia il “mezzogiorno di fuoco” sarebbe all’ordine del
giorno, con un notevole incremento degli incassi delle pompe funebri.
http://www.corriere.it/esteri/13_novembre_03/spari-all-universita-north-carolina-ferito-maniera-grave-studente-a0b8b380-4467-11e3-b60e-fee364a304ed.shtml
Atyrau, 03/11/2013-Mikhail Lermontov
Atyrau, 03/11/2013-Mikhail Lermontov
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