“C’eravamo tanto odiati” ma, per una comune causa, si può temporaneamente seppellire l’ascia di guerra. Il neosindaco di Londra Sadiq Khan, ostacolato nella sua campagna ai limiti della scorrettezza da David Cameron, si è ritrovato sullo stesso palco col premier britannico per supportare il “no” alla Brexit al referendumdel 23 giugno. Cortesia istituzionale, nell’occasione, da parte del primo cittadino musulmano, che fu accusato non molto tempo fa dall’inquilino di Downing street di essere legato a estremisti islamici. Il leader laburista Jeremy Corbyn, pur condividendo a sua volta, come tutta la sinistra britannica, la battaglia per restare dentro l’Unione, ha rifiutato di condividere il pulpito con il primo ministro.
Il volto nuovo del progressismo made in Uk, invece, ha detto di sì, esprimendo parole nette: “la questione economica è cristallina. Le prove sono schiaccianti . Dal Tesoro, dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca di Inghilterra e da molti altri. Qui a Londra c‘è oltre mezzo milione di posti di lavoro che dipende direttamente dall’Unione Europea”.
INC News, 30/05/2016 - source: ©euronews
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