Abbiamo visto e pubblicato, per dovere di cronaca e di informazione, quanto i Media Americani hanno fatto vedere riguardo l'attacco in Colorado. Poche ore fa, anche il Corriere della Sera mostra delle immagini, ma menziona anche la polemica sorta -in America- circa i limiti della stampa ad intromettersi nelle indagini di un atto criminoso in cui la Magistratura ancora deve compiere l'atto formale delle indagini.
Non solo questo, peró, viene fatto vedere: anche un filmato, postato in Facebook, in cui viene registrato tutto l'atto della uscita degli ostaggi preceduti da un poliziotto armato.
Viene da chiedersi, immediatamente, se esiste qualche cosa a cui si da un limite, in America. Ci stiamo chiedendo come sia stato possibile che delle persone, nel momento del fuggire dal rischio di essere uccise da terroristi, seguano con le mani in alto il poliziotto armato, registrando tutto con un cellulare e non si siano preoccupate molto di piú ad uscire indenni da questa esperienza.
Che dire poi del fatto che hanno divelto i sigilli della casa dei presunti terroristi e uno stuolo di giornalisti e cineoperatori si sono riversati all'interno facendo riprese a piú non posso, inquinando cosí ogni possibile indagine.
Certo, direte voi, cosa ci si puó aspettare da un Paese dove si puó comperare un M16 senza alcuna giustificazione, o, come la famiglia di un certo Michelle, gira armata come se dovesse andare in guerra tra due ore?
Essere giornalisti e fare giornalismo dovrebbe essere la cosa piú pacata della informazione: il pubblico deve essere informato e le notizie devono essere il piú dettagliato possibile, ma non dovrebbero mai intralciare la Magistratura nelle indagini, specialmente nella fase iniziale, quella della indagine preliminare. Ma forse in America il Codice parla di altre cose e il resto del Mondo segue altre dottrine.
Vi lasciamo la visone dei due filmati che ci hanno colpito da un punto di vista pratico, forse non sentito da altri.
INC News, 05/12/2015 - via Corriere
Non solo questo, peró, viene fatto vedere: anche un filmato, postato in Facebook, in cui viene registrato tutto l'atto della uscita degli ostaggi preceduti da un poliziotto armato.
Viene da chiedersi, immediatamente, se esiste qualche cosa a cui si da un limite, in America. Ci stiamo chiedendo come sia stato possibile che delle persone, nel momento del fuggire dal rischio di essere uccise da terroristi, seguano con le mani in alto il poliziotto armato, registrando tutto con un cellulare e non si siano preoccupate molto di piú ad uscire indenni da questa esperienza.
Che dire poi del fatto che hanno divelto i sigilli della casa dei presunti terroristi e uno stuolo di giornalisti e cineoperatori si sono riversati all'interno facendo riprese a piú non posso, inquinando cosí ogni possibile indagine.
Certo, direte voi, cosa ci si puó aspettare da un Paese dove si puó comperare un M16 senza alcuna giustificazione, o, come la famiglia di un certo Michelle, gira armata come se dovesse andare in guerra tra due ore?
Essere giornalisti e fare giornalismo dovrebbe essere la cosa piú pacata della informazione: il pubblico deve essere informato e le notizie devono essere il piú dettagliato possibile, ma non dovrebbero mai intralciare la Magistratura nelle indagini, specialmente nella fase iniziale, quella della indagine preliminare. Ma forse in America il Codice parla di altre cose e il resto del Mondo segue altre dottrine.
Vi lasciamo la visone dei due filmati che ci hanno colpito da un punto di vista pratico, forse non sentito da altri.
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