Friday, June 26, 2015

Razzismo e armi, le ipocrisie Usa alla base della strage di Charleston





La strage di Charleston combina la tossica eredità razziale degli Stati Uniti alla proliferazione delle armi. Nei giorni successivi al massacro il presidente Obama ha parlato più di armi che di razzismo perché mediamente, ogni anno, circa 11.000 persone vengono uccise s colpi di pistola oltreoceano. “Questi numeri e questo tipo di frequenza non si vedono in nessun altro Paese avanzato al mondo – sono state le parole del Presidente lo scorso 19 giugno – Ogni Paese ha persone violente, che odiano o mentalmente instabili. La differenza è che gli altri Paesi non sono pieni di armi facilmente accessibili”.
È la quindicesima volta che Obama è costretto a fare una dichiarazione simile a seguito di un massacro durante la sua presidenza. Nel luglio 2012, un ex studente dell’Università del Colorado uccide 12 persone in un cinema di Aurora.Sei mesi più tardi uno studente di liceo di 20 anni, collezionista di pistole, uccide 26 persone, tra le quali 20 bambini dai 5 ai 10 anni, in una scuola di Newtown, nel Connecticut. Questa tragedia dell’infanzia apre una riflessione negli Stati Uniti.
INC News, 26/06/2015 - via Euronews

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