Russian prosecutors must monitor the price of fuel, food and medicine and act if wages or benefits are delayed, the head of President Vladimir Putin's administration was quoted as saying on Monday, signalling growing Kremlin fears about inflation.
Sanctions imposed by the West over the Ukraine crisis, a retaliatory ban on Western food imports and a plummeting ruble have spurred inflation in Russia, particularly hitting the cost of staple foodstuffs and prompting officials to warn "speculators" against trying to cash in by raising prices. Sergei Ivanov, head of the presidential administration, was quoted by RIA news agency as saying that an increasing number of Russian citizens every year were turning to prosecutors to seek protection of their rights.
I Procuratori russi dovranno monitorare il prezzo del carburante, cibo e medicinali e di poter agire nel caso i salari o i benefici dovesseri essere in ritardo, come dichiarato dal capo dell'amministrazione del presidente Vladimir Putin, segnalando lunedi crescenti timori del Cremlino per l'inflazione.
Le sanzioni imposte dall'Occidente per la crisi Ucraina, il divieto di ritorsione sulle importazioni di prodotti alimentari occidentali e il crollo del rublo, hanno stimolato l'inflazione in Russia, colpendo in particolare il prezzo dei prodotti alimentari, spingendo i funzionari a mettere in guardia "speculatori" contro il tentativo di incassare aumentando i prezzi. Sergei Ivanov, capo dell'amministrazione presidenziale, ha citato, tramite la agenzia di stampa RIA, un numero crescente di cittadini russi che ogni anno giravano per i pubblici ministeri a chiedere la protezione dei loro diritti.
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INC News, 12/01/2015 - via MT
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