L'EDITORIALE DEL SABATO SCRITTO DA MIKHAIL LERMONTOV
Vedendo ieri una intervista a Monica Bellucci, al 73esimo Film Festival di Venezia, mi sono tornati in mente i periodi della nostra vita di spettatori del mondo. Forse non ci avete fatto caso a come la nostra esistenza sia scandita da differenti momenti di essa, nei quali una definizione li identifica per tutta la storia della Umanità. Poichè senza memoria non esiste storia, ho provato fare rewind alla mia memoria mentre passavo in auto per la città. Dal periodo dei "figli dei fiori chiamati Hippies" al famoso "tempo delle mele", dal burro del film "ultimo Tango a Parigi" alle "sfumature dei colori del grigio", passando dal "profondo rosso" sino al "buio oltre la porta", la vita ci ha siglato il suo ritmico tam tam di su e giu' con frasi fatte, azioni o titoli di films.
Dall'inizio di questa settimana si è notato che anche nella vita della cronaca e politica si sta facendo la stessa cosa, forse per ricordare, forse per non dimenticare periodi o fatti che ci hanno lasciato il segno, come il 9/11 (diventato anche un numero di emergenza), la Perestroika (definizione entrata nei discorsi dei divorzi), il Muro (il muro di Berlino è ora in tutti i dialoghi linguistici, assieme al muro di gomma nato con il caso Ustica), Kofi Annan (inizialmente utilizzato per satira contro Bush), Ban-ki-mun, Charlie, "Arrival", film che guarda caso esce in concomitanza con la dichiarazione che la Korea del Nord si è autoproclamata potenza bellica nucleare, dopo aver fatto fucilare un generale a colpi di una contraerea (forse il generale era grosso...).
Ma quello che mi fa riflettere, in quello che dico, è che questo tipo di assimilazione attraverso fatti-parole sta sparendo grazie ai social media e alla realtà virtuale, senza contare la nuova robotica.
"Cosa fai, zio?" , mi chiese la mia nipotina di 16 anni. Scrivo una lettera di affetto ai tuoi genitori, risposi. Mi guardò ridendo e mi fece vedere che usando un tablet, sarebbero bastati pochi minuti per scrivere un romanzo d'amore per mamma e papà. "Visto? Non devi pensare a cosa scrivere, ci pensa LUI (il tablet) a farlo, poi tu spedisci".
Mia nipote mi ha fatto capire che oggi non esiste storia per domani, esiste solo il presente di oggi per questo momento e Faccia da libro (ma non solo lui),sta facendo di tutto affinchè ciò accada.
Allora preferisco parlare per metafora, usando titoli di films, ascoltando le dolci frenesie sessuali della media età di Monica Bertolucci, che ricorda il suo passato, piuttosto che dover arrivare a leggere nel cellulare "DPS sto me-Fk dad Impay" che in linguaggio umano vorrebbe dire "la polizia stradale mi ha fermata-cazzo, papà devo pagare" , sebbene poteva essere scritta "Papà la stradale mi ha fermata e devo pagare". Ma vuoi mettere come sia più trend dire "Lg Tn Hv6" che in inglese sarebbe Let's tonight have sex...(facciamo sesso stanotte)?
Mikhail Lermontov per INC News, 10/09/2016 - ©INCNews-2016
THE SATURDAY'S EDITORIAL WRITTEN BY MYKHAIL LERMONTOV
Seeing yesterday an interview to Monica Bellucci, at the 73rd Venice Film Festival, I was reminded periods of our life as spectators of the world. Maybe you have not noticed how our existence is marked by different stages of it, in which a definition identifies them throughout the history of humanity. Because without memory there is no history, I tried to rewind my memory when I passed by car through the city. From the period of the "Hippies, the flower's children " to the famous "Apple time in the film "La Boum", from the butter of "Last Tango in Paris" to the shadow of gray, from deep red until the darkness beyond the door, life has signed us with its rhythmic tam tam of up and down, following them with phrases, actions or titles of films.
Since the beginning of this week it noted that even in the life of news and politics you are doing the same thing, maybe to remember, perhaps not to forget periods or events that have left their mark, such as 9/11 (also become an emergency number), Perestroika (definition entry in the speeches of divorces), the Wall (the Berlin wall is now in all language dialogues, created together with the rubber wall with the Ustica case ), Kofi Annan (initially used to satire against Bush), Ban-ki-mun, Charlie, "Arrival", a film that just happens out in conjunction with the statement that North Korea declared itself a nuclear military power, having made a shot general with blows of an anti-aircraft (perhaps the general was big ...).
But what makes me wonder, in what I say, is that this type of assimilation by facts-words is disappearing thanks to social media and virtual reality, not counting the new robotics.
"What are you doing, uncle?" she asked my niece of 16. I write a letter of love to your parents, I said. She looked at me laughing, and showed me that using a tablet, would be enough a few minutes to write a romance novel for mom and dad. "See? You do not think of what to write, HE thinks (the tablet) to do it for you, then you send it."
My niece made me realize that today there is no story for tomorrow, only the present exists today right now and Face Book (but not only him), is doing everything possible to permit that this happens.
So I prefer to speak metaphorically, using titles of movies, listening to the gentle sexual frenzies of the average age of Monica Bertolucci, who remembers her past, rather than having get to read in the cell "I'm DPS-Fk dad Impay" which in human language would mean "the traffic police stopped me-fuck, dad I have to pay", although it could be written "daddy the traffic police stopped me and I have to pay." But want to put such trend is more to say "Lg Tn HV6" which in English would be tonight Let's have sex ... (we sex tonight)?
Mikhail Lermontov per INC News, 10/09/2016 - ©INCNews-2016
No comments:
Post a Comment