Valeria Solesin è stata colpita da una delle prime raffiche sparate dai terroristi al Bataclan, mentre era assieme al fidanzato, Andrea Ravagnani, ed è morta per dissanguamento tra le braccia del ragazzo che la proteggeva. Fino a oggi si era pensato che la ricercatrice fosse rimasta indietro nella fuga, separata dagli amici. Quando è iniziata la sparatoria il fidanzato, la sorella Chiara e il fidanzato di lei Stefano Peretti avevano spiegato di aver perso di vista Valeria che aveva anche lasciato la borsa con i documenti. Per giorni non c’era stata certezza della morte della ricercatrice di Venezia, tanto che pure l’ambasciata italiana a Parigi aveva postato sui social un appello. Il padre della ragazza aveva però quasi subito smorzato ogni speranza poche ore dopo l’attentato: «Valeria è morta, me lo ha detto il fidanzato». Ma per l’ufficialità della notizia si è dovuto attendere il riconoscimento della salma da parte di un parente, non bastavano le parole del fidanzato. Ora però la ricostruzione che emerge ha un altro volto. C’è una verità diversa dopo che Andrea Ravagnani con gli amici sono stati ascoltati per la prima volta dai carabinieri di Venezia.
INC News, 22/11/2015 - via Corriere
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