Nuovo sciopero dei dipendenti Ikea, questa volta in tutti i 21 punti vendita distribuiti sul territorio nazionale. Nonostante un’adesione che in media, secondo i sindacati, ha raggiunto il 75-80%, gli store sono rimasti aperti grazie ai capi reparto — che non hanno aderito allo sciopero — e al ricorso a lavoratori interinali da parte dell’azienda. Si spiega così come mai ai numeri dei sindacati l’azienda ha replicato con una nota in cui ha precisato che «tutti i punti vendita hanno aperto regolarmente» e, anzi, «in buona parte dei negozi l’adesione è stata scarsa o nulla». Ma se il gruppo svedese ha deciso di tenere comunque aperti i punti vendita, i sindacati hanno organizzato all’esterno oltre alle classiche forme di mobilitazione, «iniziative fantasiose che hanno trasformato i presidi dei lavoratori in piccole feste, con intrattenimento per i bambini e musica — racconta la Filcams Cgil — molti clienti hanno solidarizzato con i lavoratori in sciopero, rimandando a un’altra occasione la visita dentro lo store». «Lo sciopero è riuscito — spiega Giulio Colecchia della Cisl Puglia e Basilicata — e se alcuni store sono rimasti aperti questo è stato possibile solo grazie al ricorso da parte dell’azienda a lavoratori interinali. Ancora una volta le scelte di Ikea sono riferite alle proprie esigenze produttive ignorando i lavoratori. mettere contro lavoratori che scioperano e lavoratori interinali è il contrario di quello che ci vuole in un momento di crisi, vale a dire forte sintonia tra aziende e mondo del lavoro».
INC News, 12/07/2015 - via Corriere
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