Potrebbe esserci una colpa medica grave dietro la morte di Pino Anfuso, 53 anni, cineoperatore della Rai calabrese, deceduto all'ospedale di Reggio Calabria il 28 maggio scorso a seguito di un'embolia polmonare. E' questa l'ipotesi della Procura di Reggio Calabria che ha iscritto sul registro degli indagati venti tra medici e infermieri di due diversi ospedali di Genova e Reggio. La vicenda risale ai primi di maggio quando Anfuso si era recato nel capoluogo ligure per partecipare al matrimonio della nipote. A Genova era stato ricoverato a seguito di una banale caduta che gli aveva procurato una piccola frattura alla caviglia. Ricoverato per un breve periodo il cineoperatore era stato dimesso e fatto rientrare a Reggio Calabria, sua città di residenza. I medici del San Martino, come sempre avviene in questi casi, gli avevano somministrato un farmaco anticoagulante, indispensabile a prevenire eventuali complicazioni come l'embolia o la trombosi. Medicinale che, tuttavia, gli era stato prescritto in una dose inferiore rispetto al necessario, in relazione al peso corporeo del paziente.
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INC News, 29/06/2015 - via Repubblica
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